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Ogni Brand per comunicare necessita di contenuti chiari, coerenti con la sua Logica e tecnicamente giusti.

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La creazione di contenuti è un processo che trova il suo incastro tra la definizione del Brand (dalla Logica al Marchio) e il lancio.

Segue di paripasso i passaggi del Funnel. Ad ogni step corrisponde il contenuto dedicato.

Potrebbe sembrarti limitante imporre dei paletti nel creare i tuoi contenuti ma in realtà è indispensabile nonché funzionale. Ti fa risparmiare tempo e denaro.

Nel gergo markettaro si parla di decision making e decision taking (pratica utilizzata per diversi aspetti), con il primo si capiscono quali sono le possibili strade da prendere, con pro e contro, nel secondo si sceglie su quale (o quali) puntare.

Dover scegliere tra mille alternative non sempre è un bene. Tenere sotto controllo la Logica del Brand, il suo tono di voce e i canali a disposizione (un contenuto LinkedIn sarà diverso di uno TikTok) è indispensabile per mantenere la coerenza comunicativa e veicolare al meglio il tuo messaggio.

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Non sempre il contenuto più bello è il migliore.

Questa è una provocazione, come si cataloga un’immagine bella da una brutta?

Possiamo classificarla come ben realizzata e mal realizzata, possiamo dire in modo soggettivo se ci piace o meno, non definirne una oggettivamente bella da una oggettivamente brutta perché parleremmo attraverso i nostri filtri personali.

Esistono contenuti coerenti con il messaggio che vogliamo comunicare e contenuti incoerenti, quindi non funzionali, controproducenti.

Un Brand lusso non dovrebbe caricare video amatoriali sulle sue pagine social. Può crearne di alcuni con uno stile friendly, è diverso. Vuol dire ricreare ad hoc quel tono di voce.

Molti affermano che “purché se ne parli”, io credo che finché è possibile (e lo è quasi sempre), sia meglio far parlare bene.
Per far parlare bene di sé dobbiamo essere poco interpretativi e coerenti, ed offrire materiale qualitativo, ben realizzato e tener fede a ciò che diciamo.
Immagine nitida, suono pulito, messaggio chiaro nel caso di un video.

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Ma poiché i contenuti sono un elemento del Funnel, questi devono anche avere una chiara CTA (call to action) ovvero l’input che porta all’azione successiva (guarda il mio profilo, iscriviti alla newsletter, partecipa all’evento).

Il copy, la parte verbale, è una parte molto importante da curare in parallelo a quella visiva. E devono essere finemente raccordate. Non posso utilizzare un tono di voce pacato, introverso nel Visual e adrenalinico e estroverso nel copy. Coerenza.

Se decidi di affidare ad un esperto di copy i contenuti verbali del tuo Brand, devi essere certo che questo sia completamente consapevole della tua Logica. Sebbene ogni professionista è flessibile, ha un suo stile, un suo tono di voce. Devi essere te ad assicurarti che la coerenza venga rispettata.

Vorrei metterti in guardia su un altro aspetto: un buon copy è sintetico. Non voglio dire che è corto. Deve raccontare il necessario, dire il più possibile utilizzando il minor numero di parole. Il copy, come ogni altro elemento di un Brand, non deve essere autoportante, non deve dire tutto da solo, non deve farsi carico di tutta la comunicazione del Brand.

Non credere a chi dice che un buon copy è l’unica arma a tua disposizione, magari citando il Neuromarketing di Lindstorm o la Persuasione di Cialdini (che sono due riferimenti anche per me), o lo sta sopravvalutando o è in cattiva fede.

Che sia un’immagine per i tuoi profili social, un videocorso, una presentazione, una scheda prodotto o una campagna di lancio, dovrai curare ogni dettaglio dei tuoi contenuti, in linea con il Brand e in relazione allo step in cui il contenuto prende posto.